Programma di spettacoli di Dialoghi sull’Uomo 2018

Pistoia – Dialoghi sull’uomo: la creatività in scena

Nicola Piovani 2Nicola Piovani 2Anche quest’anno Pistoia – Dialoghi sull’uomo (25-27 maggio) si riconferma palcoscenico di
imperdibili spettacoli e concerti. Come tutti gli incontri del festival di antropologia, ideato e diretto da
Giulia Cogoli e promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di
Pistoia, anche questi seguiranno il fil rouge del tema scelto per la IX edizione “Rompere le regole: creatività e cambiamento”.
Venerdì 25 maggio, alle 21.15 al teatro Manzoni il compositore e musicista Nicola Piovani si esibirà in “La musica è pericolosa – Concertato: un racconto musicale” che affianca a brani inediti nuove versioni di pezzi noti e riarrangiati, per ripercorrere il suo cammino artistico, che si è intrecciato negli anni con il lavoro di importanti cantautori, registi e strumentisti come De Andrè, Fellini e Magni.
Sabato 26 maggio, alle 21.30 al teatro Manzoni andrà in scena Solo l’amare, solo il conoscere conta, una serata di letture dedicate a Pier Paolo Pasolini attraverso la straordinaria interpretazione di Fabrizio Gifuni. L’attore darà voce non solo a testi che testimoniano l’impegno intellettuale e la visione antropologica che Pasolini aveva della società contemporanea, ma anche ad alcune delle sue poesie più evocative, a testimonianza di quanto la sua vita, la sua opera e la sua stessa morte costituiscano ormai un unico corpo poetico, in cui è difficile separare un aspetto dall’altro.
Domenica 27 maggio, alle 18.30, Moni Ovadia porterà sul palco di piazza del Duomo il monologo
Rompere le regole con l’ironia. Secondo l’attore, scrittore e drammaturgo il ridere è una via di fuga, un modo per rompere le regole. La cultura ebraica ha sicuramente messo in atto questa modalità, la risata ebraica ha infatti origini antiche, bibliche e rappresenta forse l’unica salvezza per un popolo così martoriato: un vero e proprio cortocircuito tra ironia e ordine costituito.
Ogni giornata del festival sarà conclusa al teatro Bolognini da una proiezione cinematografica, una mini- rassegna dedicata al ’68 e alla rottura che ha rappresentato per la società, con introduzione dell’antropologo Marco Aime. Si parte con I pugni in tasca per la regia di Marco Bellocchio, che ha anticipato il rifiuto della cultura borghese e la rivolta generazionale sessantottina (venerdì 25, ore 22.30); segue Hair, con la regia di Miloš Forman, meravigliosa testimonianza del movimento hippy (sabato 26, ore 22.30); in ultimo Qualcosa nell’aria del regista Olivier Assayas, straordinario ritratto di una generazione negli anni immediatamente successivi al maggio ‘68 francese (domenica 27, ore 20).

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